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Assertività, cos’è e perché è importante

Psicologa Valentina Bassi
Pubblicato da Valentina Bassi in Psicologia · 14 Marzo 2024
Tags: Assertività
Assertività, cos’è e perché è importante
Definizione
L’assertività è la capacità di esprimere le proprie emozioni e opinioni in modo chiaro ed efficace, senza prevaricare né essere prevaricati. Il comportamento assertivo si esprime attraverso la capacità di utilizzare lo stile relazionale e le modalità di comunicazione più adatte in base al contesto in cui ci si trova e al proprio obiettivo. Non esiste quindi una risposta che può essere definita assertiva in modo assoluto, ma va valutata in base alla situazione e allo scopo e uno stesso comportamento in situazioni diverse potrebbe essere valutato più o meno come assertivo.
L’obiettivo della comunicazione assertiva è ridurre le proprie componenti aggressive e passive per arrivare ad una relazione equa e rispettosa di sé e dell’altro. Un aspetto importante da tenere in considerazione è che l’assertività si esprime anche attraverso il comportamento non verbale.
Il comportamento assertivo implica l’onesta espressione dei propri bisogni, desideri, emozioni e opinioni, con un adeguamento coerente con la situazione. Per essere assertivo il comportamento deve essere espresso senza provare particolare imbarazzo, senso di colpa o rabbia e deve essere coerente con i propri obiettivi.
Per essere assertiva la persona deve quindi avere ben chiaro il suo obiettivo, agire per ottenerlo rispettando i diritti degli altri, senza sentirsi in colpa e mantenendo una buona opinione di sé, anche nel caso in cui l’obiettivo non sia raggiunto. Il comportamento assertivo è quindi il risultato di una scelta consapevole.

Perché è importante comportarsi in modo assertivo?
La persona assertiva è pronta a riconoscere i propri diritti, ma anche quelli degli altri, ascoltare il loro punto di vista ed esprimere il proprio, mantenendo il rispetto nei confronti dell’altro. Questo la porta ad usare la negoziazione per risolvere gli eventuali conflitti in cui si può trovare.
Esprimendo i suoi bisogni ed emozioni è inoltre più probabile che la persona assertiva ottenga ciò che desidera e faccia rispettare i suoi diritti.
Ci sono però alcune situazioni in cui è più difficile essere assertivi, quando non riusciamo ad essere assertivi si tende ad avere uno stile prevalentemente passivo o aggressivo.
Il comportamento passivo è tipico di quando non si riesce ad esprimere le proprie opinioni o i propri sentimenti, si ritengono gli altri migliori e si teme il loro giudizio. Si fatica a rifiutare le richieste, si tende a sottomettersi al volere altrui, si fatica a fare proposte e prendere decisioni e pertanto difficilmente si riesce a soddisfare i propri bisogni e desideri.
Un individuo passivo non difende i propri diritti, non esprime bisogni, pensieri e opinioni, è condizionato e influenzato dagli altri, tende a subire e ha un’elevata ansia sociale.
Il comportamento aggressivo è invece tipico di quando si tende a soddisfare i propri bisogni prevaricando l’altro, si ritiene di essere sempre nel giusto, si da la colpa ad altri per i propri errori e si è irremovibili rispetto alle proprie posizioni.
La persona aggressiva lascia poco spazio all’altro, non ammette di avere sbagliato, non è interessato, non rispetta i bisogni, le opinioni, i desideri e le emozioni dell’altro, è ostile e imprevedibile.
Queste modalità possono anche mescolarsi nei comportamenti aggressivo-passivo, passivo-aggressivo e può diventare anche manipolativo.

Cause dei comportamenti passivi e aggressivi
Il non riuscire a mettere in atto un comportamento assertivo può essere legato alla mancanza di conoscenza dei propri diritti assertivi, ad una mancanza di autostima , questa è legata all’idea che abbiamo di noi in termini di valore e ruolo, insieme al grado di fiducia nelle proprie capacità influisce sullo stile di relazione con gli altri e determina il modo prevalente di agire in maniera assertiva, passiva o aggressiva.
I comportamenti non assertivi possono essere dovuti anche a pensieri disfunzionali rispetto alla situazione che ci portano ad interpretarla in modo scorretto. Comportarsi in modo assertivo vuol dire anche pensare in modo assertivo.
Infine le difficoltà nell’essere assertivi possono essere legate a carenze nelle abilità sociali che portano a non sapere quale sia il modo corretto comportarsi nei diversi contesti.

Conclusione
È evidente dalla descrizione dei diversi tipi di comportamento come quello assertivo sia più vantaggioso per la persona e anche per i suoi interlocutori, permettendo non solo di ottenere più spesso ciò che si desidera, ma anche  mantenendo buone relazioni sociali.
Se ci si accorge che le proprie modalità di comportamento sono prevalentemente passive o aggressive e provocano sofferenza può essere utile rivolgersi ad uno psicologo e intraprendere un percorso per migliorare le proprie abilità assertive individuando e lavorando poi sui fattori che impediscono di esprimerle.
Bibliografia:
Assertività e training assertivo. Teoria e pratica per migliorare le capacità relazionali dei pazienti. A cura di Baggio, F. (2013). Milano, Franco Angeli.



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